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Oltre ad avere progettato i famosi Electric Lady Studios di Jimi Hendrix, John Storyk ha costruito, fra gli altri, gli studi personali per artisti internazionali quali Jay-Z, Bruce Springsteen, Alicia Keys, Green Day, Whitney Houston, Bob Marley, Aerosmith, Goo Goo Dolls, Celine Dion e di R. Kelly, oltre ai Jungle City Studios di New York che sono stati premiati nel 2011 con il TEC-award (“Technical Excellence & Creativity”) della rivista Mix.
Ma ha anche costruito la regia della Chicago Symphony Orchestra, gli studi del Berklee College a Boston e Valencia, e gli studi di aziende delle grandi industrie audio e musicali quali Korg, Kurzweill, PresonusSounddogs e Vienna Symphonic Library.

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I crediti più recenti di Storyk vanno dagli impianti di registrazione di Kuala Lumpur, al complesso per concerti Jazz at Lincoln Center di New York, il Destination Studio di New York, Le Poisson Rouge e 54 Below, studi in Argentina, Brasile, Europa e Cina, oltre innumerevoli realizzazioni in tutto il mondo per l’emittenza radio e televisiva.
John Storyk è membro dell’American Institute of Architects (AIA) e dell’Audio Engineering Society (AES) alla quale contribuisce attivamente con scritti ed interventi. Inoltre, svolge attività didattica presso la Yale University, Columbia, New York University, Ex’Pression College, Full Sail Center, Orlando e Berklee College of Music di Boston dove è professore aggiunto di Acustica e Studio Design.

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Il punto vincente del Walters-Storyk Design Group è nello staff che John è riuscito realizzare nel tempo e di nuovo è partito tutto dagli Electric Lady Studios perché durante la costruzione la futura compagna Beth passava lì davanti tutti i giorni e così si sono conosciuti, ma ci sono voluti 20 anni prima che si innamorassero ed iniziassero a lavorare insieme realizzando uno degli staff più interessanti nel mondo dell’acustica degli ambienti, in particolare degli studi.

Durante una lezione al Berklee College of Music ha affrontato il problema delle difficoltà che incontrano, in particolare negli ultimi anni, gli studi di registrazione più prestigiosi (come Abbey Road ed Air Studios in UK ed altri studi dei quali parleremo nelle prossime puntate) e ha fornito risposte chiarissime.
Storyk ha quindi affermato:

La maggior parte degli studi chiudono ma io non credo che sia un problema. La tecnologia cambia e gli studi sono un business, ma più spesso sono una passione e a volte le passioni cambiano. Credo che ogni studio con attività decennale abbia la sua storia particolare ed è probabilmente radicata in una combinazione semi-intenzionale e semi-accidentale, un colpo di fortuna o di genio insieme alla passione prolungata nel tempo per la fornitura di un servizio ottimo.
Se fate un sondaggio fra gli studi che hanno più di 40 anni (che sarebbe un sondaggio breve!) penso che vedrete questa combinazione: delle ottime basi, coincidenze positive ed una proprietà che continua ad iniettare la passione per il passo della tecnologia e la fornitura di servizi, come ha fatto Lee Foster per Electric Lady Studios quando sembrava vicino alla chiusura.
Inoltre, la maggior parte degli studi che durano a lungo, hanno una caratteristica di qualche tipo, che potrebbe essere acustica, stilistica o di servizio, e questa caratteristica permette alle persone di sentirsi a proprio agio entrando in studio. Quando vedete tutte queste cose in fila, io penso che vediate studi che vanno avanti da molto tempo. Ma anche quando li hanno tutti, a volte chiudono perché sono destinati a chiudere, come quando chiuse The Hit Factory di New York: non perché fosse vuoto o superato ma ha chiuso perché il terreno su cui era costruito valeva più dello studio stesso, il proprietario originale era morto e la moglie non era interessata a portare avanti l’attività.

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Alla frequente domanda di quale sia il suo studio preferito, Storyk risponde “The one I’m working on today.”

Ricordiamo il seminario condotto proprio da John Storyk che si terrà 12 ottobre alle 16,45 presso la Sala Convegni Dipartimento di Ingegneria Elettronica di Roma; il seminario verterà su “Acustica e architettura degli studi di registrazione, da Electric Lady a oggi“.

Francesco Passarelli